BREVE APOLOGIA DEL CAOS PER ECCESSO DI TESTOSTERONE NELLE STRADE DI MANHATTAN

Teatro Verdi - Monte San Savino
venerdì 24 febbraio 2023 | 21:15
Apologia

BREVE APOLOGIA DEL CAOS PER ECCESSO DI TESTOSTERONE NELLE STRADE DI MANHATTAN

di Santiago Sanguinetti

regia Simone Luglio
assistente alla regia e traduttrice Teresa Vila
con Eleonora Angioletti, Giorgio Castagna, Simone Luglio, Daniele Marmi
produzione La FilostoccolaOfficine della Cultura

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INGRESSO
platea I e II ordine palchi centrali: intero € 15, ridotto* € 13
III ordine e palchi laterali: intero € 12, ridotto* € 10
riduzione under 35 (biglietto futuro): € 8,00
riduzione riservata agli studenti possessori della carta ‘Studenti della Toscana’: € 8,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65, possessori Carta dello spettatore FTS, abbonati alle stagioni dei teatri della Rete Teatrale Aretina e Spettatori Erranti, soci Unicoop Firenze

INFO E PREVENDITE
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Monte San Savino – Ufficio Cultura – Palazzo Galletti, tel. 0575 8177272 con orario mercoledì 10:00 > 13:00 e giovedì 15:00 > 18:00
Arezzo – Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00

PREVENDITE
Circuito BoxOfficeToscana e TicktOne

BIGLIETTERIA
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento
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“Breve apologia del caos dovuto all’eccesso di testosterone nelle strade di Manhattan” del drammaturgo uruguayano Santiago Sanguinetti, si inserisce con altre due pièce all’interno della Trilogia della Rivoluzione, come un tentativo di fare teatro politico nel secondo decennio del 21° secolo.
Senza cercare di contrastare, ma al contrario, cavalcando il disincanto, la depoliticizzazione, la perdita di quadri di riferimento che tanto caratterizzano la nostra epoca, Sanguinetti estremizza i più urgenti interrogativi sull’attività politica e sulla necessità di ripensare il mondo in cui viviamo, per farli implodere in un balbettio nonsense con uno sguardo giocoso e spietato.
Così si sovrappongono in stratificazioni viscose i lasciti disastrosi dei più importanti avvenimenti della storia recente uruguayana: il decennio insurrezionale degli anni ’60, gli anni della dittatura militare, la transizione democratica, l’imperialismo e il consumismo sfrenato degli ultimi anni.
Attraverso l’umorismo, il grottesco e la farsa, Sanguinetti interroga quei momenti chiave del passato e del presente, smonta discorsi riduttivi e manipolatori e invita lo spettatore alla riflessione.
Nonostante il contesto in cui l’opera si colloca sia geograficamente così distante dal nostro, non è difficile però trovare in questa disillusa commedia della rivoluzione frustrata un parallelismo con la storia recente italiana, piena di slanci rivoluzionari, movimenti nostalgici, disillusioni e utopie fallite.