SETTANTA VOLTE SETTE
giovedì 16 dicembre 2021 | 21:15
Controcanto Collettivo
SETTANTA VOLTE SETTE
ideazione e regia Clara Sancricca
drammaturgia originale Controcanto Collettivo
con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca
voce fuori campo Giorgio Stefanori
scenografia Controcanto Collettivo con Antonia D’Orsi
disegno luci Cristiano Di Nicola
foto di scena Simone Galli | Atlas fotografie
produzione Controcanto Collettivo/Progetto Goldstein
con il sostegno di Straligut Teatro, Murmuris, ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo, Verdecoprente Re.Te. 2017
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INGRESSO
Intero: € 15,00 – Ridotto*: € 13,00 – Riduzione speciale studenti € 8,00 – Riduzione under 35 Biglietto Futuro € 8,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65 anni, abbonati teatri Rete Teatrale Aretina, Spettatori erranti, possessori della “Carta dello spettatore FTS”.
INFO E PREVENDITE
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Monte San Savino – Ufficio Cultura – Palazzo Galletti, tel. 0575 8177272 con orario martedì 15:00 > 18:00, mercoledì 10:00 > 13:00 e giovedì 15:00 > 18:00
Arezzo – Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
PREVENDITE
Circuito BoxOfficeToscana e TicktOne
BIGLIETTERIA
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento
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Settanta volte sette racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera. Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Eppure racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo.
Lo spettacolo affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta. Un tempo ritenuto il punto di arrivo di un percorso destinato a pochi spiriti eletti, appare oggi, nell’opinione comune, come il rifugio dei più codardi e la scappatoia dei meno arditi, in una società che riconosce e accorda alla vendetta il primato nella risoluzione dei torti e dei conflitti. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole.