Amanda Sandrelli e Rita Marcotulli
LE BEATRICI
di Stefano Benni
spostato al Teatro Verdi
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Molti si sono chiesti, sprecando pagine di saggi e di critiche letterarie, se il vero protagonista della Divina Commedia fosse lo sparuto Dante Alighieri nella sua selva oscura o il fine supremo, l’obiettivo del suo viaggio, ovvero Beatrice. Stefano Benni ci risponde con un omaggio e una raccolta dal titolo, per l’appunto, Beatrici. Prima spettacolo teatrale e poi libro, Le Beatrici è un atto di ossequio alla figura femminile e una dedica a tutte le attrici. Una “cantata” contemporanea portata in scena dalla voce di Amanda Sandrelli e dal pianoforte di Rita Marcotulli in un’alternanza tra monologhi e canzoni che rendono omaggio alla complessità della figura femminile.
Nelle parole di Stefano Benni c’è sempre la voce femminile, suadente, stridula, a volte addolorata o rappacificata con il mondo circostante a cui la donna però sempre si riunisce scontrandosi, perché l’universo parla soprattutto al maschile. Le Beatrici sembra persino profumare di mamma o di nonna che ci racconta la sua storia davanti ad un fuoco o più modernamente davanti alla tv. Inneggia al femminile il grande scrittore e lo fa destrutturando persino la parola, rendendo la complessità della donna anche nella scrittura, nell’aspetto più strettamente verbale e grammaticale.
Poesie che parlano d’amore separano un monologo dall’altro e lo rendono traccia unica in un’opera che è teatro puro e piccolo capolavoro. Dante così nel suo impervio cammino incontra la sua musa, l’amore effimero e platonico, la perfezione che si incarna in volto e corpo umano, ma la sua Beatrice si trasforma e diventa una sorta di affascinante mostro a sette teste.
La donna non è raccontabile in un’unica versione, è sempre più frastagliata, vuole raccontarci Benni, e le figure che ci presenta potrebbero essere l’espressione di una sola figura femminile, di una sola Beatrice. I cinque monologhi narrati in scena sono metafora di cinque donne, ma prima di tutto della società che viviamo, intrisa di individualismo e di solitudine. Con un’ironia amara e dolce allo stesso tempo, Le Beatrici ci racconta l’oggi e l’io che si frappone all’universo, di cui la donna è in un certo senso assoluta creatrice.


BANDA OSIRIS
LE DOLENTI NOTE. IL MESTIERE DEL MUSICISTA: SE LO CONOSCI LO EVITI
con Sandro Berti (mandolino, chitarra, violino, trombone)
Gianluigi Carlone (voce, sax, flauto)
Roberto Carlone (trombone, basso, tastiere)
Giancarlo Macrì (percussioni, batteria, bassotuba)
produzione Banda Osiris

intero € 15,00 – ridotto € 12,00
Carnet 4 spettacoli: € 40,00


biglietteria@officinedellacultura.org

biglietteria on line
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Dopo essersi addentrata in modo irriverente nei meandri del complesso universo delle sette note, aver abbattuto i rigidi accademismi e le barriere dei generi musicali, il furore dissacratore della Banda Osiris in questo nuovo spettacolo si concentra sul mestiere stesso di musicista.
Prendendo spunto dall’omonimo libro, la Banda Osiris trasforma le pagine scritte in un viaggio musical-teatrale ai confini della realtà. Con l’abilità mimica, strumentale e canora che li contraddistingue, i quattro protagonisti si divertono con ironia a elargire provocatori consigli: dal perché è meglio evitare di diventare musicisti, a come dissuadere i bambini dall’avvicinarsi alla musica, da quali siano gli strumenti musicali da non suonare, a come eliminare i musicisti più insopportabili. Attraverso musica composta e scomposta, musica da camera e da balcone, Beatles e Vasco Rossi, la Banda Osiris tratteggia il ritratto impietoso della figura del musicista: presuntuoso, permaloso, sfortunato, odiato, e, raramente, amato.
Omaggio a Lucio Dalla
COME È PROFONDO IL MARE
Novi, Guidi, Pratelli, Mannucci interpretano Lucio Dalla
con Tommaso Novi, Luca Guidi, Giulia Pratelli, Gio Mannucci
produzione Musiche Metropolitane/Aeffe
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Da Come è profondo il mare a Futura e Piazza Grande, fino ad arrivare alle opere meno conosciute di Lucio Dalla.
I protagonisti, ognuno a modo suo e in punta di piedi, interpretano il padre della musica italiana per eccellenza nelle sue più diverse sfumature dando vita a una panoramica completa, esprimendo, ognuno la loro anima attraverso l’interpretazione di questo grande artista senza tempo.
Una serata di poesia assoluta, che si propone come un trionfo di arte e di passione sulle note di uno tra gli artisti che hanno fatto la musica italiana e per sempre indimenticabile.
NUÈS
Silvia Lovicario, voce, vola da gamba
Francesco Baiguera, chitarra elettrica
Evento realizzato nell’ambito del progetto Glocal Sound, giovane musica d’autore in circuito a cura di Fondazione Toscana Spettacolo onlus
a seguire
Paolo Benvegnù
PAOLO BENVEGNÙ IN CONCERTO
Il grande ritorno di Paolo Benvegnù, con la nuova band, nei club e nei teatri di tutta Italia, anticipato dall’uscita del suo nuovo disco. Paolo Benvegnù è uno dei più interessanti cantautori italiani. Anche Mina, ha reinterpretato una sua canzone “Io e Te”, ma i suoi brani sono stati cantati anche da Irene Grandi (È solo un sogno), Giusy Ferreri, Marina Rei (Il mare verticale). Benvegnù è stato il chitarrista-cantante fondatore degli Scisma, imprescindibile gruppo alternative-rock italiano. La sua carriera è ricca di produzioni e collaborazioni tra cui l’ultimo album “Dell’odio dell’innocenza” è stato finalista al Premio Tenco 2020.
Suonano con Paolo benvegnù: Luca Roccia Baldini (basso e tastiera vox), Daniele Berioli (batteria), Gabriele Berioli (chitarra) e Saverio Zacchei (trombone).
Evento realizzato nell’ambito del progetto Z Generation meets Music in collaborazione con Arezzo che Spacca e realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze.
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Collettivo L’Amalgama
54dur05 – una diretta streaming (sulla fiducia)
di e con Caterina Bernardi, Jacopo Bottani, Gilberto Innocenti
tecnica e regia video di Alberto Biasutti
con il sostegno di Brat – Associazione Culturale
progetto vincitore In-Box Digital 2020
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54dur05 è un esperimento, una performance online che tenta di guardare allo streaming con onestà e coraggio per capire che cosa ci riguarda e ci interessa di questa strana dimensione. Non sappiamo come reagirà lui, lo streaming, alla provocazione. Sarà un tentativo, una prova, come quelle che si facevano una volta a teatro. Noi, dal canto nostro, ci siamo chiesti che cosa siamo soliti fare in streaming su Internet e di lì siamo partiti. Ne è uscito, come nelle migliori tradizioni di video ricette “fatte in casa, per voi”, un bel minestrone misto, un miscuglio di cose, uno zapping fra webcam, conferenze Zoom, video di YouTube. Questo quindi possiamo anticiparvi con certezza: sarà fatto in casa. Per voi.
Speriamo di farvi cosa gradita.
ore 10:30 riservata alle scuole
ore 21:30 euro 5,00
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Mondi musicali che s’incontrano, contaminazioni di culture che hanno più volte incrociato il proprio cammino. Il mondo musicale Rom rappresentato da Alexian Santino Spinelli incontra quello ebraico italiano veicolato da Enrico Fink assieme ai solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.
Posti limitati con prenotazione obbligatoria scrivendo a segreteria@officinedellacultura.org
Streaming su ilsonar.it
Teatro Verdi Monte San Savino, Via Sansovino 66
Info: Officine della Cultura
057527961
segreteria@officinedellacultura.org
www.officinedellacultura.org
Giovedì 21 gennaio, alle ore 18:30, Officine della Cultura rinnova l’appuntamento live streaming di Officine Foyer con “I paladini di Chisciotte”, un incontro a 360° con il poliedrico artista Mimmo Paladino autore, nel 2006, del film “Quijote”. In compagnia dell’artista beneventano parteciperanno all’incontro anche il cantante, compositore e sceneggiatore Peppe Servillo e il fotografo Cesare Accetta, entrambi tra i protagonisti di “Quijote” il primo nei panni del personaggio creato da Cervantes, il secondo quale direttore della fotografia.
L’incontro sarà trasmesso live sulle pagine Facebook del Teatro Verdi di Monte San Savino e di Officine della Cultura, oltreché all’interno del canale YouTube OfficineProduzioni.
Con “I paladini di Chisciotte”, incontro aperto a tutti gli interessati, Officine della Cultura prosegue il proprio avvicinamento alla produzione dello spettacolo tra teatro e musica “In Arte son Chisciott?” con il debutto previsto lunedì 8 marzo all’interno della stagione 2020/21 del Teatro Verdi di Monte San Savino. Un avvicinamento virtuoso, realizzato in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus, teso a portare avanti un proficuo dialogo, anche se a distanza, con il pubblico del Teatro Verdi di Monte San Savino. Un anticipo di stagione gratuito e aperto al dibattito – chiunque potrà porre domande ai due artisti attraverso le piattaforme social segnalate – da guardare sullo schermo anche grazie al coinvolgimento del Comune di Monte San Savino e dell’A.S. MonteServizi.
Il “Quijotte” di Mimmo Paladino è stato presentato alla sessantatreesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia ricevendo ottime critiche. Girato interamente in Campania, vicino alla città natale di Mimmo Paladino, si segnala per l’ultima apparizione sul grande schermo del cantante Lucio Dalla nei panni di Sancho Panza. Tra i protagonisti anche Remo Girone, Alessandro Bergonzoni ed Enzo moscato.
L’incontro, al di là della trasmissione in streaming, sarà trasmesso in seconda serata sull’emittente televisiva Teletruria. Ulteriori informazioni visitando il sito www.officinedellacultura.org.
Officine della Cultura
con il contributo della Regione Toscana
di Samuele Boncompagni
liberamente ispirato a Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes
studi e documentazioni Stefano Ferri
con Luisa Bosi, Elena Ferri
musiche di Massimo Ferri
eseguite dal vivo dai solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo
Luca Roccia Baldini basso
Massimo Ferri chitarra oud
Gianni Micheli clarinetto, clarinetto basso
Mariel Tahiraj violino
tecnico in scena Paolo Bracciali
scenografie Lucia Baricci
regia teatrale Luca Roccia Baldini
regia live streaming Materiali Sonori / Blanket Studio
Evento in streaming su ilsonar.it
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“Io so chi sono, e chi posso essere, se voglio”
Don Chisciotte, Miguel de Cervantes
“Don Chisciotte gioca una grande sfida alla realtà”
Il Genio, Harold Bloom
“La fantasia è quel posto dove ci piove dentro”
Lezioni americane, Italo Calvino
Una nuova prova per il Fantasioso nobiluomo della Mancia, cavaliere errante, disfacitore di offese, raddrizzatore di torti. Uno spettacolo teatrale sulle sue gesta, oggi ancor di più è un’impresa donchisciottesca.
In un teatro vuoto, dove tutto è a vista, due attrici, quattro musicisti e un tecnico, errano tra le pagine del capolavoro di Cervantes provando a metterle in scena: questa è la prova.
Contro quali mulini a vento si muoveranno? E i giganti? Che non siano quelli “della montagna”. Falso, finto, sogno, realtà: forse a pancia vuota e col vento nella testa, due Dulcinee diventano Chisciotte e saltano in sella a questa mirabile storia dove, di sicuro, ci piove dentro.
Chisciotte: cavaliere singolare, plurale femminile.
OZz
una produzione KanterStrasse e Straligut Teatro
con la collaborazione di Blanket Studio e Sonar
con il sostegno di Regione Toscana e Publiacqua Spa
con Elisa Vitiello, Simone Martini e Alessio Martinoli
regia Lorenzo Donnini, Simone Martini
sceneggiatura Simone Martini
con la collaborazione di Alessio Martinoli
fotografia Roberto D’Adorante
operatore Daniele Matteagi
fonico e post produzione Timoteo Rocca
scenografia Eva Sgrò
costumi Silvia Lombardi
montaggio Lorenzo Donnini
color correction Roberto D’Adorante
design animazioni Eva Sgrò e Silvia Lombardi
consulenza informatica Federico Fineschi Emanuele Mazzon
tecnico Simone Benucci
foto di scena Mario Lanini
grafica Elisa brilli
disegni Nicole Pauline Falcioni
Evento in streaming su ilsonar.it
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Che cosa è OZz?
OZz è il primo esperimento di opera digitale della compagnia KanterStrasse. Un progetto multimediale che unisce in sé teatro, cinema e illustrazione animata.
Tanti linguaggi per provare a raccontare uno dei classici dell’infanzia tra i più importanti della letteratura americana: Il meraviglioso mago di Oz di L. F. Baum.
Quello che presentiamo non è infatti uno spettacolo teatrale ma un progetto che unisce in sé tecniche e linguaggi tipici del teatro, del cinema, dei videogame e dei libri-game.
OZz è un percorso interattivo dove lo spettatore può incidere sulla storia e sul suo finale, dove può decidere cosa approfondire e cosa no, dove può scegliere cosa fare o cosa vedere e proprio come nelle scelte che facciamo tutti i giorni, tutto ciò avrà delle conseguenze.
In alcuni casi capiremo meglio alcuni personaggi, oppure sbirceremo dietro le quinte scoprendo alcuni dettagli della messa in scena, decideremo se essere curiosi o ligi e fedeli alla trama originale. Tutto è concesso, niente è sbagliato: si tratta semplicemente di scegliere.
Come funziona OZz?
Per vedere lo spettacolo basta cliccare sul link che avete ricevuto, il link vi porterà sulla piattaforma web Il Sonar dove potrete vedere lo spettacolo. All’inizio comparirà un’immagine, una foto che vi informerà che lo spettacolo sta per iniziare. Regolate bene il volume, accertatevi di avere una buona connessione internet e poi sarete pronti per la visione.
Il regista farà una breve introduzione spiegando le regole del gioco:
1) durante la visione, in determinati momenti, sarà possibile fare delle scelte. Avrete 1 minuto di tempo per farle e, dopo esservi consultati, basterà cliccare con il mouse sull’opzione desiderata (bottone).
2) durante la visione appariranno delle finestrelle in basso a destra. Potete cliccarci sopra oppure no, è una vostra scelta. Se cliccherete potrete vedere un piccolo approfondimento sul tema o il personaggio in questione.
3) In base alle scelte che farete durante la visione della sto- ria, potrete assistere a un finale personalizzato.
4) Alla fine di OZz, il regista, in video, sarà disponibile per parlare con gli spettatori.
Quale è la trama di OZz?
Il progetto multimediale è tratto da Il meraviglioso mago di Oz di F. L. Baum e racconta la storia di Dorothy, ragazza del Kansas che improvvisamente, trasportata da un ciclone, si ritro- va in un magico e sconosciuto mondo pieno di personaggi improbabili. Dorothy vuole tornare a casa sua e per farlo dovrà superare molte prove scontrandosi con streghe e creature fantastiche ma non sarà sola. Durante il suo viaggio, infatti, incontrerà uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta senza cuore e un leone fifone.
A proposito di OZz…
1) Il meraviglioso Mago di Oz è stato pubblicato anche con il titolo Il Mago di Oz.
Il suo autore, L. Frank Baum, ne ha scritti altri 13 che pur non avendo avuto il successo editoriale del primo, sono comunque dello stesso livello qualitativo. I romanzi successivi sono sequel del primo.
2) Il mago di Oz è stato pubblicato per la prima volta nel 1900 negli Stati Uniti d’America.
3) Numerose sono state le trasposizioni cinematografiche, la più importante è quella di Flaming del 1939 che risulta esse- re uno dei film più influenti della storia del cinema.
4) Il romanzo è preceduto da una prefazione dello stesso autore, L. F. Baum, che informa il lettore che con questo libro ha cercato di riformare la struttura e il ruolo della fiaba classica (Grimm, Andersen etc) dove il racconto sottintendeva una morale o un insegnamento per i giovani lettori. Baum invece crede che questa concezione sia superata e che la favola non debba per forza insegnare qualcosa ma anche e solamente divertire e meravigliare il lettore.
Presentazione della Stagione Teatrale 2020/21 del Teatro Verdi di Monte San Savino.
Parteciperanno:
Margerita Scarpellini (Sindaco di Monte San Savino)
Maria Serrai (Presidente A. S. MonteServizi)
Patrizia Coletta (Direttore Fondazione Toscana Spettacolo onlus)
Massimo Ferri e Luca Roccia Baldini (Officine della Cultura)