FETTARAPPA/GUERRIERI
LA SPARANOIA
Atto unico senza feriti gravi purtoppo
scritto e diretto da Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri
assistente alla regia Giulia Bartolini
con Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri
contributo intellettuale Christian Raimo
produzione Sardegna Teatro – Agidi
con il sostegno di Armunia Teatro, Spazio Zut, Circuito Claps, Officine della Cultura
si ringrazia Carrozzerie n.o.t.
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INGRESSO
intero € 10
ridotto € 8
ridotto under 30 € 5
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65, abbonati alle stagioni dei teatri della Rete Teatrale Aretina
INFO E PREVENDITE
Officine della Cultura
via Trasimeno, 16 – Arezzo
tel. 0575 27961 – 338 8431111 biglietteria@officinedellacultura.org
dal lunedì al venerdì ore 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
Teatro Petrarca, Via Guido Monaco, 12 – Arezzo
tel. 0575 1739608
mercoledì ore 17:30 > 19:30
PREVENDITE
Circuito BoxOfficeToscana – www.ticktone.it
Biglietteria
il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
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Non ci sono buone notizie. La Sinistra è defunta ed è meglio così. Il Ministro alle Politiche Giovanili sogna di divorare gli studenti che manifestano. I giovani non trovano più il piacere di delinquere: vivono a casa, perimetrati da un metro quadro e con l’ossessione dei lavaggi delicati. Il compagno Niccolò si innamora di colonnelli e programma orgasmi in caserma. A fargli da spalla, un Fidel Castro che vive a Miami e preferisce gli scaldabagni alla rivoluzione. Niccolò coltiva la missione civile di far esplodere tutto: vorrebbe uscire di casa, mettere una bomba, portare l’attacco al culo dello Stato. Organizza un comitato di agitazione permanente con la terza età.
Il lavoro si sviluppa e si approfondisce grazie anche alla Scuola di Scritture – diretta da Lucia Calamaro e promossa da Riccione Teatro – nel corso della quale viene presentata una prima stesura, poi programmata durante la prima rassegna di PresenteFUTURO di Rai Radio 3, curata da Antonio Audino e Laura Palmieri.
CATERINA MARINO
STILL ALIVE
regia e drammaturgia Caterina Marino
con Caterina Marino e Lorenzo Bruno
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INGRESSO
intero € 10
ridotto € 8
ridotto under 30 € 5
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65, abbonati alle stagioni dei teatri della Rete Teatrale Aretina
INFO E PREVENDITE
Officine della Cultura
via Trasimeno, 16 – Arezzo
tel. 0575 27961 – 338 8431111 biglietteria@officinedellacultura.org
dal lunedì al venerdì ore 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
Teatro Petrarca, Via Guido Monaco, 12 – Arezzo
tel. 0575 1739608
mercoledì ore 17:30 > 19:30
PREVENDITE
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Biglietteria
il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
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Still Alive nasce da un profondo malessere personale per indagare un male di vivere generale. Fondamentale nel percorso progettuale è l’incontro con il testo del filosofo e saggista Mark Fisher “Realismo capitalista” che analizza la depressione, la salute mentale e gli stati d’ansia in chiave politica e sociale e non più solo personale. L’impossibilità nel sottostare a un sistema altamente performante e produttivo diventa hummus sotterraneo di Still Alive, in cui l’attrice si trova quotidianamente a che fare con una paralizzante difficoltà del vivere, sorretta e accompagnata dalla figura di un tecnico video che è anche altro. Anzi, l’altro.
Lo spettacolo instaura un rapporto diretto con il pubblico attraverso confessioni, flussi di coscienza, richieste e coinvolgimenti che ricordano a chi guarda che, nel bene e nel male, nessuno di noi è solo. Finché siamo qui. Finché siamo, appunto, ancora vivi.
Infinito Produzioni e Argot Produzioni
IL BAMBOLO
di Irene Petra Zani
con Linda Caridi
regia Giampiero Judica
aiuto regia Anna Zanetti
scene e costumi Lucia Menegazzo
luci Giacomo Marettelli Priorelli
produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Produzioni e Argot Produzioni
Un monologo, scritto da Irene Petra Zani, per una Donna e un bambolo gonfiabile. La coppia si trova al mare, su una spiaggia. Lei non sa nuotare e nemmeno il Bambolo. Potrebbe essere estate, ma la Donna si nasconde dentro a un enorme cappotto impermeabile, le cui dimensioni la fanno sembrare una bambina che ha rubato i vestiti dei grandi. La Donna e il Bambolo stanno insieme da più diecimila anni. Il loro amore è difficilmente degradabile. Come la plastica. Come un’illusione.
La plastica non è solo del Bambolo, è il materiale principale della scena e dei costumi, che rafforzano la dimensione non realistica e l’identificazione nella quale la coppia si trova immersa. Il testo inizia nel momento in cui nella relazione è entrato un terzo personaggio, l’istruttrice di nuoto, che spezza gradualmente la dualità simbiotica della coppia, portando la Donna a vedere il Bambolo come un oggetto inanimato e ad uscire dall’allucinazione salvifica alla quale si è aggrappata per sopravvivere a una ferita indicibile: un abuso familiare subìto durante l’infanzia. Il testo affronta anche la patologia dell’anoressia, intesa nella sua accezione di sintomo e difesa a seguito di tale abuso. Il Bambolo è la rappresentazione dell’impossibilità di cicatrizzazione di tale ferita ed è, allo stesso tempo, la rappresentazione della sua rimozione.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
Carnet 5 spettacoli: € 30
Carnet 5 spettacoli under 30: € 20
info e prevendite
Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo
tel. 0575 27961 – 338 8431111
dal lun. al ven. ore 10-13 e 15.30-18
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12 – Arezzo
tel. 0575 1739608
mercoledì, giovedì e venerdì orario 17.30-19.30
Circuito BoxOfficeToscana/Ticketone
biglietteria
il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia
DIALOGHI DEGLI DEI
uno spettacolo de I sacchi di sabbia e Massimiliano Civica
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Serena Guardone, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia
in collaborazione con Concentrica e il sostegno della Regione Toscana
Dialoghi degli dei celebra l’incontro tra Massimiliano Civica, regista noto per l’asciuttezza formale delle sue opere e I Sacchi di Sabbia, un gruppo toscano che ha fatto dell’ironia la sua peculiare cifra stilistica.
Scritti da Luciano di Samosata nel II secolo dopo Cristo, questi Dialoghi si presentano come una raccolta di gossip su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo: gli scontri “familiari” tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo…
In questa gustosa versione gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio, diventando oggetto concreto delle spietate interrogazioni con cui un’austera insegnante tormenta due suoi allievi.
Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, i due maturi studenti, interrogati su tresche e malefatte degli immortali sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola, preludio alle future ingiustizie della vita.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
Carnet 5 spettacoli: € 30
Carnet 5 spettacoli under 30: € 20
info e prevendite
Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo
tel. 0575 27961 – 338 8431111
dal lun. al ven. ore 10-13 e 15.30-18
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12 – Arezzo
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il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
Controcanto Collettivo
SALTO DI SPECIE
drammaturgia Controcanto Collettivo
ideazione e regia Clara Sancricca
con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca
scenografia Michelle Paoli
costumi Rebecca Valloggia
disegno luci Martin Emanuel Palma
foto di scena Simone Galli
organizzazione Gianni Parrella
produzione Controcanto Collettivo / Progetto Goldstein progetto vincitore del bando Toscana Terra Accogliente a cura di RAT (Residenze Artistiche della Toscana) in collaborazione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Toscana Spettacolo e Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni residenze artistiche presso Catalyst, Giallo Mare Minimal Teatro, Murmuris, Teatrino dei Fondi, Teatro Popolare d’Arte
Salto di specie è un’indagine sul tema dell’empatia tra esseri viventi e sui meccanismi che ne favoriscono o ne arrestano il flusso. La relazione tra uomo e animale nella nostra porzione di mondo vive in un certo senso un paradosso: al rapporto stretto e quasi filiale che spesso l’uomo instaura con alcune specie animali fa da contrappunto lo sfruttamento indiscriminato e indifferente che riserva ad altre. Cosa impedisce all’empatia di propagarsi? Come si costruisce e come si abbatte l’argine che la confina?
L’orizzonte della nostra empatia abbraccia ciò che ci è vicino, ciò che ci è visibile e soprattutto ciò che ne è ritenuto degno. Ma i confini di questa dignità sono tracciati con un righello ambiguo e spietato; un criterio di utilità, di gusto e persino di capriccio, che ci piace e ci serve chiamare – alternativamente – natura o cultura. Ma se per un palpito, o anche solo per accidente, qualcosa ci disarmasse lo sguardo allora magari i tracciati potrebbero confondersi, le gerarchie saltare e potrebbe aprirsi uno spazio dove niente sia valido se non la misura del dolore.
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Biglietti
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ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
Carnet 5 spettacoli: € 30
Carnet 5 spettacoli under 30: € 20
info e prevendite
Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo
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dal lun. al ven. ore 10-13 e 15.30-18
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12 – Arezzo
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Marco Ceccotti
QUESTA SPLENDIDA NON BELLIGERANZA
scritto e diretto da Marco Ceccotti
con Giordano Domenico Agrusta, Luca Di Capua, Simona Oppedisano
supervisione di Lucia Calamaro e Graziano Graziani
disegno luci Camila Chiozza
costumi Stefania Pisano
produzione Marco Ceccotti
con il rassicurante aiuto di Carrozzerie n.o.t | Teatro San Carlino | Fortezza Est
Marco Ceccotti, attore e autore originario di Narni, porta in scena un’originale e dissacrante commedia moderata sul devastante quieto vivere, spettacolo vincitore del Premio In-Box 2022 con il maggior numero di voti nella storia del Premio.
La pièce racconta di una famiglia, padre-madre-figlio, in cui la mancanza di comunicazione si manifesta nell’incapacità di esprimere i propri sentimenti.
“Un titolo raffinato, per una commedia surreale sul tema dei rapporti familiari e dei conflitti esistenziali, quelli necessari, ricercati, auspicati nel percorso di formazione dell’identita? di un individuo. (…) Lo spettacolo, da non perdere, è una parodia brillante, sorprendente e irrazionale” – Renata Savo, Scene contemporanee.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
Carnet 5 spettacoli: € 30
Carnet 5 spettacoli under 30: € 20
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Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo
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dal lun. al ven. ore 10-13 e 15.30-18
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12 – Arezzo
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Fondamenta Zero
UNA TALPA
regia e drammaturgia Emilia Scatigno
con Elena Ferri, Claudia Manuelli, Emilia Scatigno, Paolo Tosin
musiche originali e live sound design Paolo Tosin
light design Silvia Vacca
Esistono avvenimenti extra ordinari in cui proviamo sensazioni bizzarre, in cui la mente e il corpo reagiscono in modi che mai ci saremmo aspettati. “Una talpa” affronta un tema fin troppo gettonato, ma questo non ci fa alcuna paura, perché siamo certi di volerlo affrontare a tutti i costi, siamo decisi a dire tutto con la massima onestà, anche a costo di risultare immorali. Non ci interessa raccontare la storia del mostro e dell’agnello. Infatti in queste circostanze extra ordinarie la realtà scompare in una nebbia ambigua e un pensiero si insinua nella testa: “È colpa mia”. È un pensiero molto piccolo, ma è in grado di cambiarti la vita per sempre e forse non ti abbandonerà mai. Ma cosa ne pensano gli altri? Provano a consolarti, ti dicono che quello che ti è successo è terribile, che non puoi pensare nemmeno per un momento che sia colpa tua. Eppure perché non sei stato in grado di reagire, perché sei rimasto immobile e non hai detto semplicemente no? Perché hai sorriso? Perché alla fine di tutto hai detto perfino “grazie”? Perché?
Una talpa parla dell’incapacita? di dire “stupro”, “abuso”, “violenza sessuale”, della ricerca disperata di un’altra parola per definire quello che è successo. Non pretendiamo di propinare una verità assoluta. Raccontiamo una possibilità, un modo di sopravvivere. Un modo possibile e reale, perché quello che raccontiamo e? frutto di un’esperienza diretta, non supponiamo nulla.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
Carnet 5 spettacoli: € 30
Carnet 5 spettacoli under 30: € 20
info e prevendite
Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo
tel. 0575 27961 – 338 8431111
dal lun. al ven. ore 10-13 e 15.30-18
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12 – Arezzo
tel. 0575 1739608
mercoledì, giovedì e venerdì orario 17.30-19.30
Circuito BoxOfficeToscana/Ticketone
biglietteria
il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
Officine della Cultura presenta
Z GENERATION MEETS THEATRE
Teatro Pietro Aretino – Arezzo
Babilonia Teatri / La Corte Ospitale
MULINOBIANCO – BACK TO THE GREEN FUTURE
di Enrico Castellani, Valeria Raimondi
con Ettore Castellani, Orlando Castellani
e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Luca Scotton
luci, audio, direttore di scena Luca Scotton
Vfx video Francesco Speri
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
coproduzione Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021
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Ingresso
Intero: € 10,00 – Ridotto*: € 8,00 – Ridotto under 30: € 5,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65 anni, abbonati teatri Rete Teatrale Aretina
Info e prevendite ad Arezzo
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12, tel. 0575 1739608 con orario mercoledì, giovedì e venerdì 17:30 > 19:30
Prevendite
Circuito BoxOfficeToscana e TicktOne
Biglietteria
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento
***
Mulinobianco si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta che abitiamo, a quanto pare l’unico abitato, nonché l’unico abitabile nell’intero universo.
Abitiamo in un luogo, se non per altro, anche solo per queste ragioni, piuttosto prezioso.
Da quanto siamo qui?
Quando scade il nostro contratto d’affitto?
Esistono delle clausole nel contratto di locazione?
Quali?
Chi l’ha redatto?
Chi è il proprietario?
La possibilà che noi si venga sfrattati quanto è vicina?
Sono domande a cui solo gli scienziati possono rispondere.
Sono domande che solo i bambini possono porre.
Dall’alto della loro scienza e della loro saggezza.
Dall’alto del loro sapere.
Il futuro è loro.
Sono loro che ci interrogano.
Che ci incalzano.
Che disegnano un quandro inquietante nel quale siamo ritratti di spalle: in fuga.
A testa china: intenti nelle più svariate occupazioni, ma incapaci di vedere dove siamo e cosa stiamo facendo.
Due bambini soli sulla scena.
Due bambini parlano ad una platea di adulti.
Due bambini ci raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo.
Lanciano proclami e provocazioni.
Ci incalzano e ci beffano.
Vanno avanti e indietro nel tempo.
Contrappongono la fine e l’inizio: un eden perduto e lontano, verso il quale nessuno di noi vorrebbe tornare e un tramonto che ci spaventa, ci attrae e ci inghiotte.
Si muovono tra animali totem, banchi spuri e croci iconoclaste.
Tra l’indicibile e il non detto.
Ci consegnano un mazzo di fiori finti, senza chiarire se siamo chiamati a riconoscere che anche i polimeri sintetici possono essere belli o se vogliono ricordarci che le piante torneranno presto ad essere le sole padrone del mondo.
Officine della Cultura presenta
Z GENERATION MEETS THEATRE
Teatro Pietro Aretino – Arezzo
StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto
DON CHISCIOTTE tragicommedia dell’arte
soggetto originale Marco Zoppello
elaborazione dello scenario Carlo Boso, Marco Zoppello
dialoghi Carlo Boso, Marco Zoppello
interpretazione e regia Marco Zoppello e Michele Mori
costumi e fondale Antonia Munaretti
maschere Roberto Maria Macchi
struttura scenografica Mirco Zoppello
produzione StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto
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Ingresso
Intero: € 10,00 – Ridotto*: € 8,00 – Ridotto under 30: € 5,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65 anni, abbonati teatri Rete Teatrale Aretina
Info e prevendite ad Arezzo
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12, tel. 0575 1739608 con orario mercoledì, giovedì e venerdì 17:30 > 19:30
Prevendite
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Biglietteria
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento
***
Giulio Pasquati, Padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, Fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore.
E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes.
Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… di salvare il teatro.
Anche noi, attori dietro i “personaggi attori” abbiamo attinto in assoluta libertà a quel contenitore straordinario che è il Don Chisciotte, rimasticandolo in un tosco-veneto condito di emilianismi e francesismi e prendendoci il permesso di “tirare per la giacchetta” autori come Leopardi, Pulci, Ruzzante, Dante, De la Barca, Shakespeare e tanti altri.
Officine della Cultura presenta
Z GENERATION MEETS THEATRE
Teatro Pietro Aretino – Arezzo
Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
AMLETO TAKE AWAY
di Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari
con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari
musiche Davide Berardi, Bruno Galeone
luci Luca Diani
produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
con il sostegno di Gitiesse Artisiti Riuniti, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli
Si ringraziano César Brie, Eugenio Vaccaro, Il Teatro del segno di Cagliari, Sementerie artistiche di Crevalcore (BO)
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Ingresso
Intero: € 10,00 – Ridotto*: € 8,00 – Ridotto under 30: € 5,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65 anni, abbonati teatri Rete Teatrale Aretina
Info e prevendite ad Arezzo
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12, tel. 0575 1739608 con orario mercoledì, giovedì e venerdì 17:30 > 19:30
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Biglietteria
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento
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Amleto take away è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il nostro teatro ‘contro temporaneo’. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva».
È una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. «Tutto è schiacciato fra il dolore della gente e le temperature dell’ambiente, fra i barbari del nord e i nomadi del sud. Le generazioni sono schiacciate fra lo studio che non serve e il lavoro che non c’è, fra gli under 35 e gli over 63, fra avanguardie incomprensibili e tradizioni insopportabili…».
In questo percorso s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare.
Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di Amleto take away procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà.
Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro.
«To be o FB, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentro sè e accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti, grazie all’app di photoshop?
Dimostrare ad ogni costo di essere felici mettendo dei ‘mi piaci’ sui profili degli amici.
Pubblicare dei tramonti un bel piatto di spaghetti o gli effetti della pioggia tropicale, sempre tesi anche al mare con un cocktail farsi un selfie perché il mondo sappia, dove sono, con chi sono, e come sto. Apparire, apparire, apparire, bello, figo, number one e sentirsi finalmente invidiato.
To be or fb, this is the question».
Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari