AMLETO
mercoledì 14 marzo 2018 | 21:15
AMLETO
con Simone Martini
regia Andrea Giannoni
percussioni Niccolò Crulli
musica Arcade Fire
disegno luci Marco Santambrogio
scene Eva Sgrò
produzione KanterStrasse
L’Amleto è una delle opere cardine della cultura occidentale, una cultura che ha messo l’uomo al centro della sua riflessione filosofica, i suoi pensieri più nascosti, i suoi comportamenti più puri e più bassi. Un dubbio di assale. Essere o non essere.
Continuare a galleggiare nel presente o lasciar perdere e guardare all’aldilà. Continuare per chi? Per quali valori?
È una tragedia d’amore, una tragedia familiare, nazionale, filosofica, escatologica e metafisica. Non basterebbero sei ore per rappresentare il testo nella sua integralità.
Abbiamo dovuto scegliere.
Sfogliando le pagine di questa immensa opera ci accorgiamo che ad un certo punto, Amleto in punta di morte, chiede ad Orazio di raccontare la sua storia, di non tenerla per sè ma di divulgarla a chi non la conosce o la conosce male.
In realtà è Shakespeare a parlarci e a farci capire che la storia del principe Amleto, conosciuta, raccontata da Orazio è l’unica storia possibile del principe di Danimarca.
Noi da qui partiamo, da questo momento, prima dell’arrivo di Fortebraccio, prima dell’arrivo dei Barbari, il momento in cui Orazio, circondato da cadaveri, deciderà di raccontare al pubblico presenta la storia a cui lui ha assistito; lo farà con quello che troverà in quella scena, l’ultima, aiutandosi con delle candele, delle carte da gioco, dei vestiti e soprattutto con le parole dell’immortale bardo inglese.