Guarda che luna!

da giovedì 11 giugno 2020 a domenica 14 giugno 2020 | Tutto il giorno
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Officine della Cultura presenta:

OFFICINE FOYER – Stagione Primavera/Estate 2020
GuardaRoba – A TE COn

Giovedì 11 giugno – Domenica 14 giugno

GUARDA CHE LUNA!

da un’idea di Paola Farinetti

Banda Osiris
Enrico Rava
Gianmaria Testa
Stefano Bollani
Enzo Pietropaoli
Piero Ponzo

Disegno luci Maurizio Viani
Tecnico suono Roberto Bisognani
Tecnico luci Marcello Cavoto
Service M.G.T. 99
Coordinamento scenico Giorgio Gallione
Regia filmato Pietro Balla

Produzioni Fuorivia e Teatro Stabile di Torino

Torino e la musica dei night, delle balere. Buscaglione, il primo jazz, le notti all’ultimo respiro. Lla malavita un po’ inventata un po’ sul serio e la fabbrica, laggiù, lontana, in sottofondo. La luna che si specchia in mari immaginati, il fumo di mille sigarette, whisky e donne – ah che donne! – dalle curve mozzafiato, ma solo raccontate.

Ci sono Enrico Rava, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli, Piero Ponzo, Gianmaria Testa e la Banda Osiris, insieme per la prima volta. Come a dire il jazz, la canzone e la musica che fa la parodia e ride di se stessa. E poi c’è Fred Buscaglione che è il grimaldello, l’occasione, il punto di partenza, l’atmosfera. C’è Fred che aleggia e cuce insieme i vari quadri.

www.officinedellacultura.org

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Stiamo vivendo un cambio di paradigma. Non sappiamo come sopravvivrà lo spettacolo dal vivo. Sappiamo però che dobbiamo da subito cambiare molte cose – qualcosa abbiamo già fatto -, alcune rigirarle come un calzino. È quello che stiamo cercando di fare a Officine della Cultura. Il nostro impegno fino a questo momento è stato quello di mantenere un rapporto con il nostro pubblico attraverso i social, mettendo a disposizione i nostri archivi, con l’hashtag #iorestoacasa. Oggi sappiamo con certezza che per molti mesi non sarà ancora possibile incontrarci dal vivo, ma vogliamo esprimere tuttavia la volontà di farlo di nuovo. Con Officine Foyer, l’invito che vi rivolgiamo è quello di accoglierci nelle vostre case attraverso il telefono, il pc e la tv, ma con un atteggiamento di attesa, non di rassegnazione, attesa di (ri)aprire le sale, come fossimo tutti in un foyer immaginario aspettando il suono della campanella.